sabato 14 aprile 2007

iPod a ritmo cardiaco


Michael Barrett, docente di cardiologia della Temple University, ormai da due anni fornisce ai suoi allievi un supporto audio alle lezioni teoriche. Ha presentato al congresso dell’American Association of Cardiology gli mp3 scaricabili dal suo sito, che riproducono il battito cardiaco: in alcuni casi i suoni sono reali, in altri manipolati, a volte si riferiscono a cuori sani, altre si può distinguere la presenza di complicazioni.

L’obiettivo è di riuscire a far riconoscere ai futuri medici tra i diversi file audio quali siano quelli effettivamente riferibili al cuore e come catalogarli.

L'iniziativa è encomiabile, in quanto i libri non possono sostituire ciò che l'esperienza insegna e in questo caso il modo più efficace per destreggiarsi tra stenosi aortiche e soffici cardiaci, non è altro che un ascolto ripetuto e prolungato.

In più il supporto tecnologico dà agli studenti due vantaggi fondamentali: il primo è che avvalendosi dell'iPod hanno lo spazio sufficiente per memorizzare una gran quantità di file e il secondo è che la fruizione diventa indipendente dal luogo fisico in cui ci si trova e praticabile in ogni momento: indubbiamente già far ascoltare un cd a lezione aiuta, ma aver la possibilità di replicare quest'esperienza ovunque non può che giovare.

Un'ulteriore affordance che il training così strutturato offre al discente, è la possibilità di ascoltare anche simulazioni create ad hoc dal computer e di poter così affinare la propria capacità discriminativa in misura molto maggiore di quanto non consenta una procedura tradizionale.

La sperimentazione di Barrett ha dato per il momento ottimi frutti, poichè se uno studente non allenato all'ascolto identifica la tipologia esatta di battito solo nel 40% dei casi, la percentuale sale al 90 tra i ragazzi che hanno ascoltato con frequenza costante la "compilation" di 400 battiti da 30 secondi ciascuna composta dal professore.

Foto by jakerome

venerdì 13 aprile 2007

Una sigaretta al giorno toglie la perdita della memoria di torno?


Una ricerca, presentata durante il meeting annuale della Società di Neuroscienze Americana tenutosi a New Orleans, ha dimostrato che la nicotina ha degli effetti positivi sulle funzioni cerebrali, in particolare ripara i deficit di memoria e di apprendimento imputabili non solo allo stress, ma anche ad alcune gravi patologie come il morbo di Parkinson e l'Alzheimer.

Per chiarire senza possibilità d'ecquivoco che lo studio illustrato non voleva essere in alcun modo un'implicita campagna d'incitazione al fumo, allo stesso convegno è stata presentata un'altra ricerca realizzata dall’Alzheimer's research Center del Medical College in Georgia, la quale ha appurato che la cotinina, un metabolita della nicotina, esercita i suoi stessi effetti benefici a livello cerebrale, ma tralascia la scia di controindicazioni tipiche della "sostanza madre".

La cotinina, finora utilizzata solo come marker nei test per individuare i fumatori, ha dimostrato di avere benefici effetti anche nel trattamento della schizofrenia. «In dosi appropriate, ha dichiarato il direttore dell’Alzheimer Center Jerry J Buccafusco, la cotinina è un neuroprotettivo, migliora la memoria ed ha attività antipsicotiche. Nell’Alzheimer mostra la stessa capacità della nicotina di migliorare l’attenzione e la memoria ed inoltre ritarda la progressione della malattia. Il vantaggio rispetto alla nicotina è che può essere usata a lungo senza assuefazione».

Gli effetti di questa sostanza sono stati studiati in due sessioni separate: dapprima in vitro, utilizzando colture di cellule nervose, e successivamente su un gruppo di scimmie per testarne direttamente le conseguenze.

Le scimmie in questione dovevano scegliere fra tre colori presenti su un monitor, dopo pochi minuti si ripeteva la situazione sperimentale e se il colore prescelto era lo stesso, le scimmie ricevevano del cibo in premio. Sia il campione di scimmie anziane che quello di scimmie giovani che avevano assunto la cotinina hanno realizzato delle performance di riconoscimento significativamente migliori rispetto al gruppo di controllo.

Per avere ulteriori conferme di questi risultati, si sta sperimentando la cotinina su un animale, un topo transgenico nel cui cervello si formano, entro pochi mesi di vita, le placche amiloidi caratteristiche dell’Alzheimer.

Foto by inkyfingerz

giovedì 12 aprile 2007

La diatriba su Windows Vista continua


Paolo Attivissimo, giornalista informatico, espone in questa intervista le sue opinioni in merito al nuovo sistema operativo di Microsoft e sempre "Le Iene" ci forniscono anche la versione di Fabrizio Albergati, responsabile del Windows Business Group di Microsoft Italia.

Per consultare altri post inerenti, clicca qui.

Foto by stijn v.

mercoledì 11 aprile 2007

Passi da gigante per l'e-mail certificata


Niente più pacchi e raccomandate: sta prendendo sempre più piede la Posta Elettronica Certificata (PEC), ossia un sistema di e-mail mediante cui viene spedita documentazione elettronica, con valenza legale, attestante l'invio e la consegna di documenti informatici.

Secondo gli ultimi dati disponibili, questa neonata forma di trasmissione delle informazioni ha toccato punte vertiginose, contando 1 milione di messaggi scambiati mensilmente e pone l’Italia in una posizione privilegiata rispetto al panorama mondiale; infatti solo i domini attivati e registrati nell'elenco tenuto dal Cnipa, il Centro Nazionale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione, sono più di 1.500.

Accanto ai vantaggi che fornisce l’e-mail tradizionale, come la velocità di trasmissione, i costi bassi, unicamente riferibili a quelli di connessione, e la possibilità di accedere alla posta indipendentemente dalla locazione fisica, credo che questa iniziativa abbia avuto tanto successo perché fornisce ulteriori affordance all’utente.

Ritengo che il principale “asso nella manica” della PEC stia nella capacità di sopperire ai limiti della trasmissione classica dei contenuti; infatti le raccomandate elettroniche potranno essere reperite più velocemente rispetto al tempo richiesto per la consultazione degli archivi cartacei e si ottiene un feedback che certifica l’avvenuto trasferimento della missiva al destinatario.

Il ministro per le Riforme e l’Innovazione nella Pubblica Amministrazione, Luigi Nicolais, partecipando al recente seminario di Governo a Caserta, ha affermato che sulla strada di un sistema nazionale di e-Government, uno degli interventi prioritari sia l'uso esclusivo della posta elettronica certificata, in modo da arrivare entro il 2008 al divieto per le amministrazioni dello stato delle trasmissioni cartacee.

È vero che per il momento le applicazioni più significative della posta elettronica certificata si registrano a livello dei privati, ma come suggerisce Nicolais un’evoluzione in ambito amministrativo sarebbe più che auspicabile; infatti la gestione di una normale lettera da parte della Pubblica Amministrazione, costa non meno di 20 euro, mentre la spedizione elettronica non arriva a 2 euro.

Forse un domani saremo veramente il primo stato al mondo a basarsi sull’uso esclusivo della posta elettronica certificata e tenendo conto che la nostra penisola in fatto d'implementazione tecnologica ricopre sempre il ruolo di fanalino di coda, è un fenomeno che apporterà una rivoluzione profonda nel nostro impianto culturale.

Foto by wordsmithsbooks

martedì 10 aprile 2007

L'Fbi si appella al cielo

L’Fbi ricorre alla fede per aiutare gli agenti americani a sostenere lo stress dovuto al confronto giornaliero con reati e criminali. La Behavioral Science Unit, l'unità dell'Fbi preposta allo studio del comportamento umano, ha attivato da qualche tempo "lezioni di spiritualità" per i membri del corpo federale in aggiunta ai normali corsi di aggiornamento.

La situazione, dati alla mano, si presenta critica e un'intervento appare necessario, in quanto il 90 % degli agenti americani appartenenti ai vari corpi addetti alla sicurezza registra un tasso di suicidi e violenze domestiche significativamente superiore rispetto alla media nazionale.

Sicuramente concause che contribuiscono a generare questa situazione sono lo stress, l'aggressività repressa e modalità di coping disfunzionali, tutti antecedenti che sembra possano essere mitigati oltre che da specifiche sedute con psicologi e consulenti, anche mediatne il ricorso alla religiosità.

L'obiettivo ultimo è rafforzare il rapporto che gli agenti hanno con la loro fede, grazie a degli insegnanti-ministri di dio delle diverse religioni che si alternano all'interno dei corsi e che chiedono ai poliziotti-studenti di confidarsi senza reticenze e narrare le loro sensazioni ed emozioni confortati dalla presenza di un prete/pastore/rabbino/imam.

I risultati riportati finora sembrano positivi, in quanto quest'esperienza didattica aiuta ad esternare a livello affettivo ciò che l'agente è abituato a riportare solo in forma di mera cronaca: per un poliziotto è routine stilare il rapporto su una sparatoria, più difficile è la possibilità per lui di far emergere le implicazioni emotive del contatto con tale realtà. I leader religiosi esortano gli agenti a esprimere liberamente i tormenti che provano, nella convinzione che la scelta peggiore sia quella di reprimere la rabbia, in quanto nel caso migliore non porta a nulla e in quello peggiore scatena reazioni violente e incontrollate ai danni di innocenti e indifesi.
Ritengo che questo progetto abbia ampie potenzialità; infatti molti psicologi, tra cui Pennebaker, avevano già appurato in passato come rendere manifeste le proprie sensazioni in relazione a circostanze particolarmente dolorose e difficili, migliorasse la capacità di rielaborazione di tali situazioni, lo stato umorale del soggetto, nonchè l'abilità di analizzare ed esprimere le propri emozioni in modo sistematico, razionale e immediato.

Tuttavia sarebbe utile un'azione di chiarificazione e integrazione culturale preliminare per scongiurare tensioni e fraintendimenti: ad esempio un imam ha protestato con l’Fbi per aver affisso un manifesto con le immagini dei dieci super-ricercati, tutti di religione musulmana.

La tesi dell’imam è che tale esposizione avrebbe effetti nocivi. enfatizzando timori immotivati e pregiudizi nei confronti dell'islam in generale, ma la sua dichiarazione non ha sortito alcun effetto e il manifesto non è stato rimosso, giustificando tale atto sulla base dell'evidenza che l’identità dei 10 most-wanted non dipende dall’Fbi stessa.

Come credo risulti evidente molti problemi di questo genere per essere sanati necessitano di un trattamento precedente alla realizzazione dei corsi. Avvalendosi della presenza di diversi leader religiosi si può operare un produttivo confronto tra culture, negoziare le proprie prospettive e trovare un punto d'incontro finale, altrimenti la seppur allettante prospettiva di educazione spirituale, rischia di essere un buco nell'acqua per la mancanza di solide fondamenta su cui appoggiarsi.

Foto by the queen of subtle