venerdì 18 maggio 2007

I blogger raccontano la riviera romagnola


Con lo scopo di raccontare Rimini e la riviera romagnola rivelandone i veri pregi e difetti, il sito dell’assessorato al Turismo del Comune di Rimini ospita i diari virtuali degli intenditori del posto.

Il progetto è destinato ad arricchirsi di nuove voci visto che il blog è aperto ad ulteriori contributi. Tra quelli attivi sono ora presenti: About Rimini di Valerio Lessi, che verte principalmente sulla dimensione mediatico-comunicativa che aleggia intorno a Rimini, Auanagana di Lui Tasini, in cui l’immagine della città viene resa attraverso scorci di esperienze soggettive e Riflessi di palle e specchi di Chicco Giuliani, che si occupa delle notti romagnole puntando su eventi, musica, locali e gli immancabili gossip.

Oggi il marketing tribale ha un peso sempre più importante nell’orientare i comportamenti di consumo e le decisioni e ritengo che in relazione ai luoghi di vacanza, questo modo di approcciarsi al potenziale turista abbia svariati lati positivi.

Innanzitutto puntare su una comunicazione autentica, fatta non di dati e percentuali, ma di racconti di vita vissuta, nottate trascorse in discoteca e falò sulla spiaggia fino al mattino, è indubbiamente più allettante e coinvolgente per il target cui punta la riviera.

Altro elemento di forza è che sono proprio i giovani gli “imperatori” del web 2.0, così la creazione di una community intorno ad un servizio che viene promozionato da chi lo vive quotidianamente, dà la possibilità agli internauti di sentirsi parte integrante di tale realtà ancor prima di sperimentarla, inducendo così una maggior propensione a visitare quei luoghi.

L’iniziativa sembra destinata ad avere successo e sfrutta una forma comunicativa ormai imprescindibile per chiunque voglia affermare la propria presenza online: il blog.

Calcolando che circa 120mila nuovi blog vengono creati ogni giorno, 17 messaggi vengono scritti ogni secondo e che l’età degli autori è tendenzialmente under 30, non si fa fatica ad immaginare come questa forma di promozione ben si addica al campione d’età che con più probabilità deciderà di trascorrere le proprie ferie a Rimini e dintorni.

Foto by Daniele Muscetta

giovedì 17 maggio 2007

Il ruolo del computer nell'insegnamento della lingua straniera


Il computer ha assunto diversi ruoli in relazione all'insegnamento della lingua straniera a scuola negli ultimi decenni.

Vediamo le principali tappe.

Anni ‘60-’70: il computer è una semplice macchina; infatti è considerato come uno strumento dispensatore di esercizi, capace di valutare immediatamente la correttezza delle risposte date dallo studente e di correggerlo. Il fine di questo tipo di uso è l’acquisizione sicura delle strutture linguistiche, ma non aggiunge alcuna innovazione all'insegnamento tradizionale, semplicemente il pc velocizza e supporta il processo di apprendimento della grammatica e della sintassi.

Anni ’80-’90: nasce il CALL (Computer Assisted Language Learning); se la lingua è comunicazione, l'allievo deve essere attivo, operare delle scelte, produrre frasi in contesti comunicativi, piuttosto che manipolare contenuti preconfezionati da ripetere e memorizzare. Il ragazzo deve poter interagire con una macchina flessibile in relazione a tante possibili risposte. Il computer diventa così tutor e tool, ossia uno strumento che guida lo studente dandogli però maggiore possibilità di scelta, controllo e interazione. Il fine diviene migliorare la padronanza linguistico-comunicativa.

Col nuovo millennio due innovazioni tecnologiche apportano una vera rivoluzione all’apprendimento della lingua straniera: la multimedialità e Internet.

Questi due elementi cambiano completamente il ruolo del computer rendendolo un alleato prezioso per l'insegnante di lingue straniere, soprattutto di lingua inglese, che ora come ora è l'idioma-emblema della comunicazione globale sul web.

Il computer travalica i limiti della semplice erogazione di periodi da completare, trasformandosi in un mezzo di comunicazione potentissimo, da usare sia per trovare informazioni, sia per interagire con gli altri, inviando e ricevendo messaggi in modalità sincrona e asincrona.

Internet permette la realizzazione di una comunicazione in classe con tutto il mondo, anche se paradossalmente molti la relegano ancora nell’ambito del “virtuale”.

Nella comunicazione online invece tutto è reale: la possibilità di relazionarsi con persone, organizzazioni, associazioni e di avere un feedback continuo, è sicuramente più aderente al vero rispetto ad esercizi con risposte multiple tra cui scegliere quella corretta.

Se è giusto che prima si consolidino le strutture grammaticali e lessicali, una volta appresa la base della lingua è giusto “metterla in pratica” sfruttando un mezzo che dà l’opportunità di sperimentare la vera comunicazione, al di là delle simulazioni svolte in classe.

Foto by machado17

mercoledì 16 maggio 2007

Maledetta primavera


Il titolo, oltre che ricordare il ritornello di una nota canzone, rispecchia i pensieri di 1 adulto su 15, che con l'arrivo di aprile e maggio si scopre affetto dal disturbo affettivo stagionale.

Questo è proprio uno degli argomenti che sono stati trattati da «Innovazione in psichiatria», un recentissimo simposio internazionale con sede a Milano, che ha ospitato 50 relatori al top della ricerca psichiatrica.

Il seasonal affective disorder, o Sad, è una delle forme meno note di depressione; poco diagnosticata e scarsamente riconosciuta, questa malattia spesso diventa cronica, facilitando l’insorgere di altri disturbi psicologici nonchè di problemi come l'alcolismo e l’uso di stupefacenti.

Spesso si banalizza questo stato declassandolo a semplice sbalzo di umore, ma gli oltre 3.000.000 di italiani che ne soffrono, sanno che si tratta di qualcosa di diverso: se ansia, irritabilità, stanchezza e insonnia sono sintomi comuni anche a molte alterazioni psicologiche, la peculiarità del Sad è la presenza di episodi depressivi legati soprattutto alle variazioni del rapporto giorno-notte.

Alla base della depressione stagionale ci sono motivi ambientali, poichè i cambiamenti luce-buio che avvengono in primavera possono avere una ripercussione sulla produzione di neurotrasmettitori come la serotonina e di ormoni come la melatonina, entrambi fondamentali per la regolazione dello stato emotivo.

Il nuovo obiettivo della ricerca è individuare cure mirate per ciascun paziente, personalizzate sulla base della mappa genetica, e considerare la possibilità di somministrare farmaci in grado di agire sui ritmi biologici.

Foto by Astraline

martedì 15 maggio 2007

L'iptv per non udenti


VeeSee è un canale IPTV pensato per la comunità non udente del Regno Unito.

Questo servizio è basato sulla lingua dei segni inglese (British Sign Language o BSL) e promette di realizzare applicazioni tipiche del web 2.0 nonchè di trasmettere contenuti generati dagli utenti stessi.

Questa iniziativa mira a colmare le lacune, i ritardi e il disinteresse della tv tradizionale nei confronti della comunità audiolesa e offre indubbiamente salienti opportunità agli individui, in quanto rappresenta un esempio di come l'IPTV possa raggiungere un mercato che i canali televisivi tradizionali non hanno saputo conquistare.

VeeSee trasmette un notiziario quotidiano, offre contenuti in BSL o sottotitolati, ma la sua vera peculiarità è il costante contatto che mantiene con il suo pubblico e la massima apertura ai loro contributi.

L'obiettivo primario di questo canale è coinvolgere attivamente le persone interessate; infatti invita gli utenti ad inviare materiale, news o contenuti che siano di interesse per la comunità, consentendo agli autori di ottenere visibilità entro il network e di venire retribuiti.

Il modello di business del canale IPTV non è ancora definito, ma è probabile che si concentrerà su un'offerta premium, fruibile a pagamento.

VeeSee si propone non solo come canale televisivo online, ma come un punto di riferimento per la comunità non udente inglese, ricalcando alcuni fenomeni che in Rete riscuotono successo.

Ci sarà spazio per strumenti di social networking adattati alle esigenze dell'audience, come ad esempio sessioni di videoconferenza, ma anche per la compravendita dei prodotti più disparati, ricalcando il fenomeno eBay.

Tutto ciò dimostra come il mondo digitale offra la possibilità di estendere le proprie relazioni interpersonali a tutti, andando oltre l'antico pregiudizio che il virtuale alimenti la freddezza nei rapporti e il distacco tra le persone.

Foto by nicktripp

lunedì 14 maggio 2007

Meditare potenzia le nostre facoltà mentali


Che un esercizio fisico costante possa aumentare le capacità del corpo è assodato ormai da tempo, ma ora una ricerca dimostra che anche le facoltà cognitive possono trarre beneficio dall'esercizio mentale, inteso come meditazione.

Volontari che si sono sottoposti alla meditazione intensiva hanno dimostrato di saper cogliere un gran numero di informazioni in tempi brevissimi, soggetti che si sono sottoposti ad un training più modesto ci sono riusciti solo parzialmente e prove eseguite da entrambi i gruppi prima di sottoporsi alla meditazione mostrano una quasi totale incapacità nel ricordare i particolari delle immagini proposte.

Il neuroscienziato Richard Davidson dell'Università del Wisconsin, sulla base dei risultati dello studio, sostiene che sono sufficienti una quarantina di minuti di meditazione al giorno per ispessire le aree cerebrali dedite all'attenzione e di conseguenza per acutizzare le proprie capacità percettive, cogliendo dettagli e particolari che sarebbero altrimenti passati inosservati.

Si parla di "neuroplasticità" intesa come la capacità che ha ognuno di noi di modificare le proprie strutture cerebrali mediante semplici e quotidiani esercizi di riflessione e che permette di ridurre la distrazione e incrementare le capacità sensoriali.

Probabilmente l'applicazione futura di questa scoperta riguarderà soprattutto l'area dell'infanzia e il disturbo noto come ADHD (deficit da attenzione e iperattività) che colpisce dal 3% al 5% dei bambini in età scolare, non permettendo loro di mantenere la concentrazione oltre una certa soglia di tempo e ostacolandoli nell'apprendimento.

Nei prossimi cinque anni Davidson spera di arrivare a risultati concreti utili ad adulti e bambini.

Foto by grassvalleybrent