mercoledì 11 aprile 2007

Passi da gigante per l'e-mail certificata


Niente più pacchi e raccomandate: sta prendendo sempre più piede la Posta Elettronica Certificata (PEC), ossia un sistema di e-mail mediante cui viene spedita documentazione elettronica, con valenza legale, attestante l'invio e la consegna di documenti informatici.

Secondo gli ultimi dati disponibili, questa neonata forma di trasmissione delle informazioni ha toccato punte vertiginose, contando 1 milione di messaggi scambiati mensilmente e pone l’Italia in una posizione privilegiata rispetto al panorama mondiale; infatti solo i domini attivati e registrati nell'elenco tenuto dal Cnipa, il Centro Nazionale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione, sono più di 1.500.

Accanto ai vantaggi che fornisce l’e-mail tradizionale, come la velocità di trasmissione, i costi bassi, unicamente riferibili a quelli di connessione, e la possibilità di accedere alla posta indipendentemente dalla locazione fisica, credo che questa iniziativa abbia avuto tanto successo perché fornisce ulteriori affordance all’utente.

Ritengo che il principale “asso nella manica” della PEC stia nella capacità di sopperire ai limiti della trasmissione classica dei contenuti; infatti le raccomandate elettroniche potranno essere reperite più velocemente rispetto al tempo richiesto per la consultazione degli archivi cartacei e si ottiene un feedback che certifica l’avvenuto trasferimento della missiva al destinatario.

Il ministro per le Riforme e l’Innovazione nella Pubblica Amministrazione, Luigi Nicolais, partecipando al recente seminario di Governo a Caserta, ha affermato che sulla strada di un sistema nazionale di e-Government, uno degli interventi prioritari sia l'uso esclusivo della posta elettronica certificata, in modo da arrivare entro il 2008 al divieto per le amministrazioni dello stato delle trasmissioni cartacee.

È vero che per il momento le applicazioni più significative della posta elettronica certificata si registrano a livello dei privati, ma come suggerisce Nicolais un’evoluzione in ambito amministrativo sarebbe più che auspicabile; infatti la gestione di una normale lettera da parte della Pubblica Amministrazione, costa non meno di 20 euro, mentre la spedizione elettronica non arriva a 2 euro.

Forse un domani saremo veramente il primo stato al mondo a basarsi sull’uso esclusivo della posta elettronica certificata e tenendo conto che la nostra penisola in fatto d'implementazione tecnologica ricopre sempre il ruolo di fanalino di coda, è un fenomeno che apporterà una rivoluzione profonda nel nostro impianto culturale.

Foto by wordsmithsbooks

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