mercoledì 6 giugno 2007

Gli psichiatri puntano il dito contro gli spinelli


I giovanissimi consumatori di hashish sono a rischio di disturbi psichici 10 volte di più rispetto ai coetanei che non ne fanno uso: lo dice il presidente della Società italiana di Psichiatria (Sip) Mariano Bassi, il quale sostiene che esista un forte legame tra le droghe leggere e i casi di psicosi e paranoia.

La Sip ha fissato anche un limite: oltre i 50 spinelli l'anno, più o meno l’equivalente di uno a settimana, aumentano esponenzialmente i rischi di malattia mentale, in modo particolare di schizofrenia, definita "hashish dementia", quando come in questo caso la causa scatenante è una sostanza psicoattiva.

Dalle stime emerge che il problema non è poi così limitato come potrebbe sembrare; riguarderebbe infatti almeno 700.000 ragazzi tra i 15 e i 19 anni ed è per questo che la questione va affrontata con serietà e repentinamente.

I danni alla psiche sono di varia natura: dalle semplici difficoltà a mantenere l’attenzione sostenuta, a veri e propri attacchi di panico, fino ad approdare alle manie di persecuzione e ai deliri.

Secondo la Sip, la cannabis provoca disturbi al sistema neurotrasmettitore, ossia quello deputato alla trasmissione degli impulsi nervosi, e sono proprio gli adolescenti ad essere esposti ai rischi maggiori, perché le loro strutture cerebrali sono ancora in fase di sviluppo, cosa che invece è già avvenuta negli adulti.

Il luogo comune che la droga leggera “non faccia poi così male” viene decisamente smentito da una serie di studi ed in particoalre risulta emblematica la ricerca condotta dal Dipartimento di Psichiatria dell'Università della California: essa ha appurato che esiste una correlazione significativa tra il consumo di cannabis e psicosi, individuando come nel campione preso in esame, il 31% di chi fa uso di marijuana abbia problemi psicotici contro il 3% dei non consumatori.

Foto by trisheroverton

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