mercoledì 21 marzo 2007

Internet e nuove patologie


Tecnoautismo, tech abuser, webcam abuser: sono i nomi delle nuove patologie che colpiscono gli internauti e che sono state identificate grazie ad una ricerca condotta da un equipe di studiosi su un campione di bambini in età scolare e su uno di adulti fino ai 40 anni. Per saperne di più in merito clicca qui.


Se il tecnoautismo è una variante informatica della più tradizionale sindrome autistica e il target affetto va dai 6 ai 9 anni, gli altri due fenomeni riguardano rispettivamente l'uso eccessivo ed esclusivo delle tecnologie e la dipendenza dall'osservarzione della vita altrui attraverso un'interfaccia ed entrambi comportano la perdita graduale della gestione della propria vita al di là di una dimensione "mediata".


Personalmente non farei un dramma eccessivo di queste nuove scoperte: sono solo risultati che in questo momento fanno notizia esattamente come a loro tempo è stato per la cybersexual addiction e il compulsive gambling online (ossia dipendenza dal sesso virtuale e gioco d'azzardo compulsivo online).

La forza dell'uomo sta nel sapersi adattare ai vincoli del medium e nello sfruttare al meglio i vantaggi che esso offre. La possibilità di "ammalarsi" è indipendente dalla tecnologia: il fenomeno della dipendenza è un limite meramente umano che in virtù del progresso può essere connesso agli strumenti più vari, dalla ormai vecchia e conosciuta televisione, fino ad arrivare al più recente web.

La tecnologia non è buona o cattiva: è l'uso che se ne fa che determina la sua natura. Esattamente come l'elettricità che ci permette di illuminare intere città, ma anche di giustiziare un prigioniero sulla sedia elettrica, così il pc rimane uno strumento nelle mani dell'individuo e saperlo gestire al meglio dipende solo dalle facoltà cognitive ed emotive del singolo.
Non ha senso demonizzare il web; l'unica cosa importante è educare ad un suo utilizzo più consapevole e costruttivo fin dalla più tenera età.

Foto by Frankie Lab

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