martedì 8 maggio 2007

Cellulari a scuola: Italia ed Europa a confronto


L’utilizzo del cellulare a scuola è sempre stato un argomento controverso e intricato.

Se un tempo il timore più grande era dato dalla possibilità di scambiarsi delle informazioni durante i compiti in classe, oggi fanno più clamore gli episodi di violenza, di bullismo e di volgarità gratuita filmati con i telefonini e marcatamente enfatizzati dai mass-media.

Vediamo ora come è stata affrontata la questione in Italia e in Europa.


Oggi nel nostro Paese la normativa prevede:

  • il divieto assoluto dell'uso dei cellulari durante le attività didattiche.

  • l’introduzione da parte delle singole scuole di sanzioni ad hoc per chi viola il divieto, compresa, nei casi più gravi, la non ammissione allo scrutinio finale o all'esame di Stato.
In Germania l’unico Land che proibisce l’uso del cellulare è la Baviera, mentre le altre regioni non concordano su tale posizione.

In Inghilterra non ci sono linee guida a livello nazionale da seguire, ma ogni istituzione è libera di scegliere la politica didattica che ritiene più opportuna. La tendenza generale non mira tanto al divieto totale dell’uso del cellulare, quanto a chiarire le regole dell’utilizzo del mezzo in classe, in quali casi esso sia accettabile e in quali no.

In Francia ci si interroga sulla possibilità di introdurre una misura nazionale dato che per il momento ogni scuola gode di autonomia e può operare liberamente delle scelte in merito.
In Spagna le Comunità Autonome hanno una grande libertà di manovra nell’ambito educativo e anche in questo caso ogni istituto può beneficiare di un elevato grado di autonomia per quanto concerne la regolamentazione dell’uso del telefonino.

Infine la Svezia sta preparando una nuova legge sull’educazione che con molte probabilità contiene norme sull’uso dei cellulari, ma per il momento non esistono disposizioni a livello centrale sull’uso dei telefonini.

Foto by compujeramey

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