venerdì 25 maggio 2007

Nasce la Psiconcologia


Ormai è stato appurato da più di 20 anni che la cura del corpo è importante tanto quanto quella della mente; infatti una terapia che tende a trascurare la psiche può ostacolare notevolmente l'esito delle pratiche mediche e a volte persino peggiorare l'infermità.

Questo concetto rappresenta un vero e proprio cardine nel campo doncologico, tanto che negli ultimi anni si è andata a delineare una nuova disciplina che mira a curare i disturbi psicologici dei malati di tumore: la Psiconcologia.

Essendo quello della diagnosi un momento delicato nonchè cruciale, il paziente passa solitamente attraverso tre stadi:

-l'incontro con il problema, in cui avviene la presa di coscienza della propria patologia. Proprio in questa prima fase cambia il rapporto con se stessi e con gli altri, poiché muta la visione della vita e degli obiettivi che fino a poco tempo prima sembravano il cardine attorno a cui tutta l’esistenza girava.

-la consapevolezza del cambiamento dell'atteggiamento di familiari e amici, che si mobilitano per assicurare al malato sostegno morale e talvolta anche supporto materiale, sovvertendo la normale routine cui il soggetto era abituato.

-l'individuazione di soluzioni adattive, conseguenti all'accettazione o meno della malattia.

In questo complesso alternarsi di pensieri, atteggiamenti e volontà del paziente, il ruolo della psiconcologia è proprio quello di “guidare” il malato e i familiari non soltanto all'accettazione e alla convivenza con la malattia, ma soprattutto di aiutare la persona ad aumentare la stima di sé, incrementando le difese immunitarie e di conseguenza le possibilità di successo della terapia.

Per esempio, è stato ampiamente dimostrato che nella popolazione con patologie mentali come ansia, depressione, schizofrenia e disturbi del comportamento alimentare, vi è un aumento della mortalità pari a 3,5 volte in più rispetto alla popolazione generale non depressa con la stessa patologia organica; tale dato si riscontra particolarmente in caso di malattia cardiocerebrovascolare, oncologica e dismetabolica.

Il compito dello psiconcologo, quindi, è approfondire l'impatto psicologico e sociale che la malattia ha sulla vita del paziente e della sua famiglia.

Un’equipe di professionisti che offre sussidio senza sostituirsi al singolo, bensì sostenendolo ed esortandolo ad un ripensamento e ad una ridefinizione delle proprie logiche esistenziali, è imprescindibile per un trattamento completo di tale stato fisico.

Preservare l'integrità corporea è fondamentale, ma non bisogna mai dimenticare che è la psiche il vero motore dell'organismo.

Foto by 'boheme'

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