martedì 24 aprile 2007

Per battere le Bratz nasce la iBarbie


La Barbie di ultima generazione si chiama Chat Divas Barbie e, rispetto ai modelli che l'hanno preceduta, ha una dotazione tecnologica di tutto rispetto: risponde al cellulare, non dimentica mai a casa l'iPod e mal che vada ha comunque con sè un lettore Mp3.

Se la bambola viene connessa all’iPod o ad altri lettori musicali, inizia a muovere le labbra, mimando una sorta di playback, e scuote la testa a tempo di musica. Nella confezione si trova inoltre un telefonino giocattolo e se lo si avvicina all’orecchio della Barbie, prontamente ella risponderà alla chiamata.

In questo modo la Mattel cerca di contrastare il succeso ottenuto negli ultimi anni dalle Bratz, bambole con molti centimetri di pelle scoperti in più, con un'aria tutt'altro che da moglie devota o da fidanzata fedele, bensì contraddistinte dal trucco pesante e da un abbigliamento più vicino ai gusti e agli interessi del target attuale.

E' stato così che la casa produttrice delle Bratz, la MGA Entertainment, ha inflitto un duro colpo alla bambola più popolare e venduta del mondo; nonostante i suoi ben portati 45 anni, la bionda californiana ha perso più del 20% del mercato negli ultimi anni, in quanto la pecca della Mattel è stata quella di continuare a puntare su un prodotto classico, senza interrogarsi sui cambiamenti degli stili di vita e dei valori delle giovanissime acquirenti.

Per recuperare terreno la Mattel ora sperimenta delle vie alternative, principalmente attinenti l'ambito mass mediale; infatti l'iPod e il cellulare sono solo alcune delle ultime innovazioni e accanto ad esse assume sempre più rilevanza il cyberspazio, la nuova dimensione in cui si svolge la battaglia di marketing.

La Mattel ha lanciato recentemente una versione test di BarbieGirls.com, una comunità online dove le ragazzine possono personalizzare le proprie Barbie e interagire in un mondo che ricorda molto come ambientazione Second Life.

Il sito Web è il primo passo per riconquistare la fascia di consumatrici ormai attratte e irrimediabilmente concupite dalle Bratz, offrendo alle giovanissime internaute delle opportunità di interazione con il prodotto anche nell'area del virtuale: le piccole utenti possono scegliere il look e lo stile che ritengono più appropriato per la loro bambola e possono anche recarsi nei negozi di abbigliamento, di accessori e di mobili per arredare a piacimento la propria stanza online ed eventualmente adottare un animale domestico.

Ritengo quindi che a fronte del calo di vendite subìto nell'ultimo periodo, la casa produttrice della Barbie abbia cercato di riconquistare il mercato puntando sull'area che in questo momento appare più pertinente: è inutile saturare il mercato immettendo continuamente accessori e monili per cercare di attirare un pubblico il cui orientamento valoriale è definitivamente cambiato, la mossa giusta sta nell'individuare la direzione verso cui il target si sta muovendo e sfruttare prima della concorrenza quelli che sembrano i nuovi orientamenti per il futuro.

Foto by Mikey Delgado

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