lunedì 30 aprile 2007

Destino segnato per i figli di madri alcolizzate o tossicodipendenti

I rischi che il consumo di alcol o sostanze psicoattive in gravidanza può causare nel nascituro, vanno a delinearsi in maniera sempre più chiara, tra i principali: organi genitali maschili più piccoli della norma, tendenza all’aumento di peso, ritardo mentale e disturbi psichici.

A elencare le conseguenze sulla prole degli abusi delle primipare, sono due studi coordinati dallo psichiatra infantile Hans-Christoph Steinhausen dell'Università di Zurigo, pubblicati sul 'The Journal of Pediatric' e sull'European Addiction Research'. Si tratta dei primi risultati sugli effetti a lungo termine della dipendenza delle future madri da alcolici o droghe pesanti.

Uno studio longitudinale, che ha monitorato i bambini dai primi mesi di vita fino ai 20 anni, ha accertato che i figli di donne alcoliste nel periodo della gravidanza riportano alcuni difetti tipici.

Se le deformazioni del cranio e del viso si correggono da sole col tempo, altre anomalie restano 'indelebili', in quanto i maschi rimangono più bassi della media e i loro organi genitali non raggiungono le dimensioni standard, mentre le femmine mostrano una spiccata tendenza all’accumulo di grasso corporeo.

Per quanto concerne lo sviluppo mentale, anch’esso può risultare alterato; infatti in questo campione si registra un tasso elevato di handicap psichici e di disturbi dell'attenzione e iperattivita'.

La seconda ricerca, riguardante nello specifico la dipendenza da droghe pesanti durante i 9 mesi di attesa, il team di Steinhausen ha dimostrato che in età scolare i figli di queste donne hanno un QI inferiore a quello dei loro coetanei e che il rapporto tra le due variabili è direttamente proporzionale: più la madre ha consumato eroina o metadone durante la gestazione e meno il suo bimbo disporrà di intelligenza pratica.

Foto by fallenwattle

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