mercoledì 4 aprile 2007

In ufficio come in guerra: il mobbing non concede tregua


Alcuni internauti si riconosceranno nella foto qui sopra, perchè il loro posto di lavoro assomiglia sempre più ad un campo di battaglia in cui l'unico modo per non soccombere è rispondere all'offensiva sferrata dai colleghi; infatti una recente stima ha valutato che il mobbing in Italia colpisce direttamente oltre 1 milione di lavoratori e almeno 5 milioni sono le persone indirettamente coinvolte, in qualità di spettatori o amici e familiari delle vittime.

Esercitare il mobbing significa mettere in atto una serie di comportamenti aggressivi da parte del datore di lavoro o dei colleghi ai danni del singolo con il fine di distruggerlo socialmente e psicologicamente. I comportamenti mobbizzanti possono assumere varie forme; dalla diffusione di maldicenze all'esclusione dalle attività sociali , dalle continue critiche all'assegnazione di compiti dequalificanti: le modalità variano, ma ciò che rimane costante è la volontà di bersagliare il capro espiatorio aumentando il suo livello di stress e di inadeguatezza.

Gli studi sul mobbing condotti da Leymann hanno rivelato che esso non dipende dal carattere del soggetto che lo subisce, ma è una patologia dell'organizzazione aziendale.

Per difendersi da questo insidioso fenomeno bisogna resistere e creare una base di elementi che potrebbero diventare prove giuridiche. La prima cosa alla quale un impiegato soggiogato in continuazione pensa è di fuggire e di liberarsi dalla situazione stressante, rassegnando le dimissioni, tuttavia abbandonare l'ufficio sarebbe una sconfitta, in quanto lascia l'aggressore impunito e in più si corre il rischio di non riuscire a trovare una nuova occupazione in tempi brevi.

Un comportamento produttivo consiste invece nel non arrendersi, ma annotare tutti gli attacchi (verbali e non) con tanto si data, luogo ed eventuali testimoni o parlare della situazione vigente ai responsabili dell'azienda in modo dettagliato, con calma e alla presenza di un collega. Se il colloquio non sortisce effetti, è bene inoltrare una nota formale scritta e in ultima istanza rivolgersi alle vie legali.
Foto by mjcr

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